Archive | Settembre, 2012

120919 A CHI NON CREDE NELL’IMPOSSIBILE …

chi non crede nell’impossibile non lo raggiungerà mai

Scritto il 19 Settembre 2012 da giornalesalute

120919 A UN MEDICO SOLO

UN MEDICO SOLO

Scritto il 19 Settembre 2012 da giornalesalute

Nella città di sant’Ambrogio: un miracolo a Milano

Scritto il 17 Settembre 2012 da giornalesalute

Il giudice monocratico Cesare De Sapia ha sentenziato che le specialità, prescritte dal dottor Christian Zohoungbogbo, non sono estratti di droghe ma medicine. Dunque, che la metodica Mtz che ha praticato per decenni ha dignità di cura medica e, come tale, utilizzabile da malati che hanno bisogno di attenzioni cliniche.

La decisione è maturata in seguito al ricorso presentato da Anna Mancuso la quale, paziente da decenni del medico di Rivalta, si era trovata nelle condizioni di interrompere la terapia, in seguito alla decisione del Ministero della Salute che aveva deciso di dichiarare “tossici” l’amfepramone e il benfluorex.

Giusto di una “dichiarazione” si è trattato perché un provvedimento tanto perentorio non è supportato da alcuna testimonianza scientifica concreta. Tanto più che, qualche settimana più tardi, l’industria produttrice dell’amfepramone è stata autorizzata alla produzione di svariate tonnellate (tonnellate!) di prodotto da destinare all’esportazione. E la “Food and Drug administration”, autorità assoluta in tema di tutela della salute, ha consentito il commercio di prodotti farmaceutici anti-obesità con principi attivi fra i quali l’amfepramone. Che il Ministero della Salute di casa nostra non sia né all’avanguardia né fra quelli in prima linea è del tutto evidente.

Anna Mancuso, però, nel frattempo, ha dovuto constatare che le sue condizioni di salute andavano progressivamente peggiorando e le cure – diciamo così – “tradizionali” non sembravano sufficienti per ridarle tranquillità. Di lì la decisione di rivolgersi al magistrato per ottenere il diritto di farsi curare dal proprio medico di fiducia. L’avvocato Giovanni Reho l’ha patrocinata e il magistrato, al termine del procedimento, le ha dato ragione.

La sentenza ha applicazione limitata nel senso che vale soltanto per la persona che ha presentato il ricorso. Gli altri pazienti che volessero l’applicazione dello stesso diritto dovrebbero rivolgersi singolarmente e autonomamente al giudice. Ma, certo, il provvedimento di Milano non potrà essere privo di conseguenze perché afferma un principio dal quale sarà impossibile prescinderne.

Difficile richiudere la porta, una volta che è stata spalancata!

 

Lorenzo Del Boca

 

17 settembre 2012

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