Oggetto: dal 1987 – 26 maggio 1987 – 2 agosto 2011 – zohoungbogbo vive il razzismo di stato nell’indifferenza generale colpevole di essere medico ippocratico di rito salernitano e clinico
Gentilissima e carissima Giustina,
la storia di una vita non può e non deve essere cancellata da un decreto ministeriale firmato di corsa da un ministro affaccendato e alla vigilia di una crisi di governo.
Lei carissima Giustina rappresenta il campione del popolo italiano che ha concesso la sua stima e la sua fiducia alla galassia farmaceutica Math ’80 nell’ambito della Metodica Terapeutica Zohoungbogbo – M.T.Z. –.
E oggi leggendo la sua nota rispondo a Lei e a tutti i pazienti della M.T.Z./Math ’80 per esprimere la mia immensa gratitudine.
L’apoteosi del 10 giugno del 2013 – la sentenza della corte d’appello di torino – è la certificazione dell’esistenza nel Bel Paese “del ghetto professionale di Rivalta di Torino” istituito dalla sentenza del Tar Lazio del 10 aprile 2000, riconosciuto dal Ministero della Salute/Sanità con la nota di ottemperanza dell’8 novembre del 2005 – il paradosso farmaceutico nazionale -.
Cosa significa e cosa vuol dire tutto ciò?
“Rivalta di Torino” dal 1980 vuol dire il dottor Zohoungbogbo, i suoi pazienti, ovvero i pazienti della galassia farmaceutica Math ’80 della Metodica Terapeutica Zohoungbogbo – M.T.Z. –.
Tra questi storici e stoici pazienti della M.T.Z./Math ’80 c’è anche la gentilissima, carinissima e mitica signora Giustina Sansolini.
. . . “pace all’anima sua”?
Serenità e tranquillità. Zohoungbogbo vive e vegeta anche se confinato “al ghetto professionale di Rivalta di Torino”.
“Un incontro al Ministero della Salute/Sanità in data 11 settembre 2013?”
Io non ho ricevuto alcun invito, nessuno mi ha interpellato e non so di cosa si tratta.
I miei pazienti come Lei ben sa sono tutelati dal loro medico di fiducia secondo il consenso informato da loro medesimi firmato, il contratto di diritto privato medico-paziente.
I decreti ministeriali che hanno regolamentato alcuni principi attivi anoreSsizzanti dal 1987 al 2011?
Sono atti di una gravità inaudita, atti eversivi, la commissione di reato.
L’amfepramone?
La fentermina?
La fendimetrazina?
Secondo i decreti ministeriali dal 1987 al 2000 sono farmaci stupefacenti inseriti nella sezione B della II tabella del DPR 309/90. Ciò significa che per un lustro è stato dimostrato che sono principi farmacologicamente attivi e dunque hanno un azione farmacologica nota: anoressizzanti.
Questi famigerati decreti ministeriali non sono mai stati abrogati e sono tuttora vigenti erga omnes e tutti i medici – tutti – hanno l’obbligo tassativo di osservarli tranne il medico del ghetto professionale di Rivalta di Torino per il quale sono stati annullati come dalla nota ministeriale del 30 marzo 2007.
In questo contesto viene inserito il paradosso farmaceutico nazionale, ovvero gli anoressizzanti sono vietati a tutti i medici perché regolamentati a rischio e questo rischio non riguarda e non si estende al Math ’80 riservato esclusivamente “al ghetto professionale di Rivalta di Torino”.
Secondo il D.M. 2 agosto 2011 la fentermina, la fendimetrazina e l’amfepramone sono stati legiferati droga e ricollocati nella I tabella del DPR 309/90, sono stati legiferati sostanza stupefacente non prescrivibile perché con forte potere tossicomanigeno. La conseguenza?
Il Math ’80 è droga.
Secondo il D.M. 4 novembre 2011, il D.M. 1 giugno 2012 e non ultimo il D.M. 30 gennaio 2013 l’amfepramone è un farmaco prodotto dall’Italia come farmaco solo per i paesi extracomunitari. Ecco il punto.
Il D.M. 2 agosto 2011 riferito a questi ultimi decreti configura il procurato allarme oppure no?
Limitatamente alla galassia farmaceutica Math ’80 è una norma calunniosa ictu oculi palese.
L’apoteosi del 10 giugno 2013?
Contrariamente al dettato del D.M. 2 agosto 2011 e conformemente al D.M. 30 gennaio 2013 “in nome del popolo italiano” il Math ’80 è un farmaco composto da amfepramone, da fendimetrazina, da fentermina non è uno stupefacente drogante.
Secondo le rigide regole giuridiche del formalismo procedurale siamo in presenza di “notitia criminis” e la legge sul punto è ferma: “l’esercizio dell’azione penale è un atto obbligatorio”.
Gentilissima e carinissima Signora Giustina Sansolini,
come Lei ben sa non ho mai abbandonato nessuno dei miei pazienti.
Nel mese di agosto tutti gli italiani sono venuti a sapere – piaccia o non piaccia – che le leggi vanno rispettate, vanno osservate e che tutti gli italiani sono uguali davanti alla legge e per ultimo – sarà una novità? – le sentenze vanno applicate in attesa di eventuali ricorsi o no.
La Corte d’Appello di Perugia ha prosciolto l’americanina Amanda Knox condannata in primo grado a più di vent’anni di galera. È stata immediatamente scarcerata e arrivederci. In attesa del verdetto della Suprema Corte di Cassazione.
Pare allo stato che c’è nel Bel Paese una sola sentenza che non si può applicare perché il beneficiario è il dottor Zohoungbogbo e i suoi pazienti, un medico negro.
C’è chi sussurra che la sentenza del medico negro di Rivalta di Torino può non essere applicata. Pare allo stato un optional.
Sarà proprio vero?
Sarà proprio così’?
Può un farmaco clinico per trent’anni diventare dal 2 agosto 2011 droga?
Può un giudice italiano sentenziare farmaco clinico una droga legiferata?
Solo il razzismo nei gangli vitali nelle istituzioni può impedire l’applicazione di una sentenza pronunciata “in nome del popolo italiano”.
Per adesso vige la Costituzione che afferma che il medico chirurgo italiano cittadino del mondo può curare il paziente con qualsiasi mezzo a sua scelta dopo l’acquisizione del consenso informato del paziente il quale è libero di scegliere il medico di suo gradimento, il luogo e la tipologia di cura che le confà.
Tradotto in italiano il lavoro – la professione medica – e il diritto di cura sono due diritti soggettivi perfetti, inalienabili, non legiferabili e di conseguenza non procedibili.
E questo nei palazzi dell’Eur a Roma lo sanno e fanno finta di non sapere.
La Costituzione è vigente e Rivalta di Torino continua ad essere illuminato dallo Stellone italiano.
Rimango a Sua disposizione e La ringrazio per la stima e la fiducia.
Dr. Mathias Christian Zohoungbogbo
Rivalta di Torino, 02 settembre 2013