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Si dimostra che il “Math ’80” è farmaco salvavita

Scritto il 14 Luglio 2012 da giornalesalute

Il ricorso che si sta discutendo a Milano è interessante. Una paziente, patrocinata dall’avvocato Giovanni Reho, si è rivolta al magistrato per ottenere una sentenza che le consenta di sottoporsi alla cura del dottor Christian Zohoungbogbo. L’unica terapia che, a tutt’oggi, le consente di vivere con un accettabile tenore di vita.

La donna ha compiuto gli 80 anni e ha alle spalle un passato tribulato dal punto di vista medico. Ha sofferto di diabete, con complicazioni all’apparato renale e, conseguentemente, difficoltà cardiocircolatorie. Si è rivolta a una quantità di specialisti ma i risultati sono sempre stati insufficienti. Finché – dodici anni fa – Christian Zohoungbogbo, con la sua Metodica Terapeutica Zohoungbogbo – M.T.Z. -, ha compiuto il “miracolo”. Dopo poche settimane di applicazione della terapia con il farmaco Math ‘80, la donna ha riscontrato che i valori stavano rientrando nella norma con conseguenze più che positive sulla qualità della vita. Questo fino a pochi mesi fa, quando la decisione del Ministero della Salute di rendere indisponibili alcune sostanze (amfepramone e benfluorex) ha messo la malata nelle condizioni di interrompere la cura. I risultati negativi non si sono fatti attendere con i valori metabolici che hanno superato il livello di guardia. “Voglio la cura del dottor Christian”. Come darle torto?

 Lorenzo Del Boca

13 luglio 2012

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