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E … chi pagherà i danni…

Scritto il 12 Giugno 2013 da giornalesalute

Dunque, nella clinica di Rivalta non si spacciava droga… Christian Zohoungbogbo non si era trasformato in un pusher ma esercitava correttamente la professione medica… le cosiddette pillole dimagranti non sono dannose per la salute ma rappresentano un interessante approccio terapeutico per la cura delle obesità…

La sentenza della Corte d’Appello di Torino (presidente Gianpaolo Volpe), pronunciata il 10 giugno, restituisce al dibattito scientifico un problema che si era voluto trasformare in un affare di cronaca nera. I giudici del riesame hanno assolto “perché il fatto non sussiste” il dottor Zohoungbogbo, condannato in primo grado a 8 anni di carcere perché accusato di essere il capo di una banda interessata allo smercio di stupefacenti.

Un medico che riceve malati nel suo studio e li riempie di droga?

Per paradossali che possano apparire, le imputazioni hanno tenuto banco dal 2005 all’altro ieri. E, prima ancora, esistono quintali di documentazione scritta che raccontano la storia della medicina di Rivalta che ha dovuto preoccuparsi delle ingerenze giudiziarie più che dei risultati clinici. In alcuni decenni, i vari organi della sanità si sono interessati di mettere i bastoni fra le ruote, piuttosto che di verificare sul campo se le intuizioni di Zohoungbogbo avessero fondamento.

Il Ministero della Salute, dopo la pesantissima sentenza di primo grado, ha deliberato che le sostanze, utilizzate per la cura di Zohoungbogbo conosciuta come Math 80, nonostante dispongano di brevetti internazionali e di riconoscimenti unanimi dovevano essere messe fuori legge. In fondo non importa sapere…basta vietare…

Certo, l’assoluzione almeno un vantaggio lo assicura. Porta un po’ di serenità a chi ha subito sequestri, umiliazioni, il carcere preventivo, la sospensione della professione medica.

Restano un paio di questioni che finiranno per rimanere appese al nulla. Chi risarcirà le sofferenze morali cui è stato sottoposto un medico accusato di profanare la scienza di Ippocrate? E chi pagherà i danni diretti per uno studio professionale azzoppato nell’esercizio della sua attività e i costi ingenti pagati per i processi e per gli avvocati?

 

Dr. Lorenzo Del Boca

 

Rivalta di Torino, 12 giugno 2013

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