Anche per la questione amianto di Casale è stata raggiunta una certezza costituzionale. Tutti a casa: non è successo niente!
I tre mila morti accertati non portano a nessun colpevole.
Anche per i risarcimenti non c’è trippa per i gatti.
Chi ha dato ha dato e chi ha avuto ha avuto…
Dunque, in questo paese di certezze giudiziarie granitiche, l’unico a dover pagare – e pesantemente – si chiama Christian Zohoungbogbo, inventore e difensore della famigerata “metodica Mtz”. Non ci sono morti da giustificare e, per la verità, nemmeno feriti. Addirittura i pazienti si dicono “soddisfatti” della cura loro prescritta e alcuni hanno provocato indagini giudiziarie invocando dai tribunali il diritto di farsi curare da chi meglio credono (anche in funzione di diritti costituzionalmente che dovrebbero essere, in via primaria, garantiti).
Niente da fare! Christian è colpevole…non si sa di che cosa…ma deve pagare…
Forse, avesse mandato davvero al manicomio qualche poveraccio (ma in ossequio all’ufficialità della tradizione medica) oggi eserciterebbe in pompa magna con la compiacenza e la solidarietà della classe medica intera.
Lo vedremmo concionare ai congressi di categoria e intervistare sulle riviste specializzate. Adesso è difficile che un qualche giornale pubblichi una sua dichiarazione dove si difende da sentenze immotivate. Troppo complicata la vicenda, troppo lunga, troppo ingarbugliata perché si debba anche perdere del tempo per comprenderla e riferirla correttamente ai lettori.
Dura lex sed lex se la legge ti riguarda e ti tocca da vicino.
A Casale i morti sono morti, i parenti piangono e i presunti responsabili non sono responsabili.
A Rivalta stanno tutti bene, i parenti chiedono che i familiari possano continuare le cure che davano risultati positivi e l’innocente è colpevole.
Stra-or-di-na-rio…!!!
Lorenzo Del Boca
20 novembre 2014