re: articolo dr. Del Boca

Scritto il 20 Novembre 2014 da giornalesalute

 

La sclerosi del ns sistema è acclarata e non da ieri: la sentenza sul caso Eternit è solo un esempio lampante dell’alterità e contrapposizione tra la giustizia Formale e quella Sostanziale. Il caso Zohoungbogbo è un caso altrettanto da manuale.

 

Nel nostro Paese, erede unico e diretto della tradizione bizantina, ormai il Diritto equivale a Formalismo. La ricerca della Giustizia od anche la sua sola ricognizione, nei casi più evidenti e dimostrati, è solo esercizio retorico.

 

Nelle aule di giustizia si applicano i codici per rendere Culto al Formalismo.

 

E se al Cittadino viene negata la Giustizia peggio per lui e per le sue aspirazioni: ohibò, stiamo ancora a parlare di Giustizia in Italia nel 3 millennio?

 

Fa ridere questa aspirazione, in fondo noi guardiamo con sufficienza a quegli ingenuoni degli Americani che hanno scolpito nella loro Costituzione, come principio, la “ricerca della Felicità”.

 

Qui da noi tutt’al più, e dopo lunghi lavori parlamentari dettati dalle convenienze dei singoli schieramenti (e mi fermo qui…), siamo arrivati ad inserire in Costituzione…”il giusto processo”. Come se i processi sino ad allora celebrati non lo fossero stati e se ne sentisse la necessità di precisarlo nella norma di rango costituzionale.

 

Non è un caso che la norma in questione sia schiettamente rivolta alle procedure: la nostra forma mentis è che le regole debbano esser inattaccabili, non il contenuto delle norme.

 

Ci siamo rassegnati ad un simulacro di Giustizia e non ne riusciamo più ormai a venir  fuori. Ogni Governo si preoccupa (ed i risultati sono sotto gli occhi di tutti) solo di ridurre le sanzioni europee agendo sulla durata dei processi.

 

Non altro.

 

Bene hanno fatto a Casale Monferrato a proclamare il lutto cittadino .

 

Dovremmo proclamare lutto nazionale.

 

Avv. Gianluca Nargiso

 

20 novembre 2014

 

 

 

 

 

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