Archive | Documenti

Caro Parti,

Scritto il 12 Giugno 2013 da giornalesalute

Caro Parti…
Ti domandi chi risarcirà i pazienti, abbandonati alla malattia e rimasti senza cura… Domanda non solo lecita ma, addirittura, doverosa.
Eppure, senti qua…un passaggio della sentenza che (presidente Cristina Domaneschi, giudice estensore Ivana Pane e giudice a latere Sonia Salvatori) ha confermato l’interdizione di Christian Zohoungbogbo dalla professione medica.
“Si aggiunga che, come sottolineato dal giudice monocratico, molte delle pazienti non obese esaminate a dibattimento si sono dichiarate soddisfatte dell’operato dell’appellante onde sussiste il concreto pericolo che costoro continuino a rivolgersi a dottor Zohoungbogbo perché continui a prescrivere il farmaco”.
La soddisfazione del paziente diventa una specie di colpa da estirpare impedendo al medico di fare il mestiere suo. I malati guariscono e sono anche contenti? Potrebbero tornare  da chi li fa stare bene? In attesa di mettere in galera loro, cominciano con il chiudere lo studio medico!
Lorenzo Del Boca

Rivalta di Torino, 12 giugno 2013

COMUNICATO STAMPA

Scritto il 11 Giugno 2013 da giornalesalute

Studio Legale

LUCCHESE – NARGISO

Avv. Tiziano LUCCHESE

Avv. Gianluca NARGISO

 

 

 

Spett.Le redazione,

il collegio difensivo del Dott.ZOHOUNGBOGBO e della signora Rosa Anna GOBBATO, composto dal Prof.Avv.to Mauro RONCO, Avv.Tiziano LUCCHESE, Avv.Giuseppe GALLENCA e Avv.Giovanni REHO, esprime soddisfazione per la sentenza pronunciata in data odierna dalla Corte d’Appello di Torino, sezione IV, Presidente Dott.VOLPE, che in riforma della sentenza del Tribunale di Torino del 3 maggio 2011, in cui il Dott.ZOHOUNGBOGBO veniva condannato alla pena di anni 8 e mesi 2 di reclusione ed euro 35.000 di multa e la GOBBATO alla pena di anni 3 e mesi 6 di reclusione ed euro 14000 di multa, li ha assolti dagli infamanti delitti a loro addebitati perchè il fatto non sussiste. Di tutto l’enorme processo è rimasta un ipotesi di esercizio abusivo della professione di farmacista per la quale la Corte ha irrogato la pena di un mese di reclusione con pena sospesa, per la quale gli scriventi, una volta vista la motivazione, si riservano di presentare ricorso.

            Tale sentenza restituisce dignità professionale a un medico che ha sempre operato   nel corso della propria attività professionale con scienza e coscienza con l’unico obiettivo di perseguire il benessere pisco-fisico dei propri pazienti senza mai arrecare danni o rischi di danni alla salute ad alcuno.

            Gli scriventi confidano che alla presente nota sia dato il medesimo risalto e diffusione della notizia pubblicata all’esito del giudizio di primo grado.

 

Prof. Avv..Mauro     RONCO                                                        Avv.Tiziano LUCCHESE

 

Avv.Giuseppe GALLENCA                                                          Avv.Giovanni REHO

discussione su facebook

discussione su facebook

Scritto il 02 Maggio 2013 da giornalesalute

Seguo con interesse misto a preoccupazione il dibattito in corso.

Le divisioni in seno al POPOLO DELLE TURBE NUTRIZIONALI sono controproducenti.

Per inciso gli anoressizzanti ad azione centrale sono farmaci coadiuvanti nella cura farmacologica delle obesità, non sono farmaci anti-obesità

L’unico farmaco anti-obesità oggi esistente al mondo è quello riconosciuto dalla F.D.A. ed  è UNA COMPOSIZIONE MEDICINALE, ovvero L’ASSOCIAZIONE FENTERMINA – TOPIRAMATO. Specifico è l’associazione di due farmaci.

IL MATH ’80 È L’ASSOCIAZIONE DI OLTRE 7 – 8 – 9 PRINCIPI FARMACOLOGICAMENTE ATTIVI. FINE.

Il popolo delle obesità degli Stati Uniti d’America ha manifestato la sua gioia e il suo consenso con il comunicato stampa ALLEGATO.

LA DIFFERENZA TRA LA F.D.A. E L’A.I.F.A?

Non è indiscrezione il concetto della tutela della salute dei cittadini obesi.

È sic et simpliciter lo status giuridico della fentermina.

Per gli americani è un farmaco clinico e per noi è una droga perché legiferata tale e inserita nella I tabella del DPR 309/90, sostanza stupefacente sprovvista di azione farmacologica. “IO NON CI CREDO”. “è LA LEGIFERAZIONE CORRUTTIVA”?

È quanto.

Dr. Mathias Christian Zohoungbogbo

 

Rivalta di Torino, 02 maggio 2013

Petizione: http://www.activism.com/it_IT/petizione/il-manifesto-math-80/43599

Scritto il 02 Maggio 2013 da giornalesalute

Buongiorno a tutti

Scritto il 12 Aprile 2013 da giornalesalute

https://www.facebook.com/mathias.zohoungbogbo?ref=tn_tnmn

Buongiorno a tutti,

mi chiamo Rosanna e sono la moglie del Dr. Christian.

Potrei scrivere un libro sulla vita nostra sociale e professionale con mio marito.

Ho letto gli accorati appelli della Sig.ra Sansolini rimasti senza esito …. Mi ha lasciata perplessa questo silenzio in quanto ho visto personalmente la sfilata di persone (pazienti) di mio marito che in Tribunale lo hanno difeso a spada tratta! E adesso … silenzio!!

Adesso che serve sostenerlo, dove siete?

Abbiano subito di tutto, troppo, accuse infamanti – abbiamo vissuto una vita e cresciuto due figli, con la spada di Damocle sulla testa!

Credetemi, non è stato facile.

Quando vai a prendere un bambino a scuola e la prima cosa che ti chiede è: il papà è a casa? (col timore che lo avessero portato via i carabinieri) e quando gli amichetti di scuola lo prendono in giro dicendo che il papà è uno che droga le persone … provare per credere.

Questo è stato l’inizio di un calvario … tra un giornale e l’altro, tra un tribunale e l’altro, che oggi compie 33 anni!

Voi che vi siete curati senza avere problemi di dipendenza da droga o altro, non vi pare giusto dargli una mano per la verità?

Io credo che la verità alla fine vincerà questa battaglia.

Battaglia scaturita dall’invidia, dal razzismo e non riesco a capire da cosa altro se non dalla cattiveria umana.

E questa cattiveria è riuscita a fare ammalare mio marito, malato gravemente, ma il “Signore” ha voluto che piano, piano si riprendesse anche se, alcuni soggetti hanno continuato ad infliggere con tutte le armi in loro possesso.

E hanno bloccato la sua cura!

Così pensando di “ucciderlo professionalmente” non essendo stato ucciso dalla malattia.

Uccidere l’uomo sì ma non il suo cervello che sempre per grazia divina è vivo e brillante.

Un’infamante accusa e un’incredibile sentenza cosa hanno sortito oltre all’amarezza e al disgusto?

La Corte d’Appello sta vagliando tutta la documentazione precedente con altri periti che potranno, speriamo, concludere questa annosa vicenda.

Ma voi?

Aiutatelo per la verità!

Non fate come alcuni “colleghi” che ci sono stati fino a quando potevano copiare le sue prescrizioni … quanti Christian ci sono stati in Italia!!! …

O come alcuni “amici” che anche questi solo fino a quando la “vecchia cura” andava bene, poi defilatisi con scuse banali …

Questa è la maggioranza dell’essere umano …

Ora mio marito ha studiato una nuova cura che probabilmente, certi soggetti, troveranno qualcosa per intralciare questa nuova scoperta farmacologica … e così sarà fino a che questo “cervello della medicina” riuscirà a lottare per “la medicina” per la quale ha dato tutta la vita.

Aiutatelo a stravincere.

Non fate vincere il razzismo e l’invidia.

Voi potete farlo.

Non mollate.

L’unione fa la forza.

 

 

Rosa Anna

ZOHOUNGBOGBO IL PATRIARCA

Zohoungbogbo il patriarca.

Scritto il 27 Febbraio 2013 da giornalesalute

  1.  

 

Mi sono creato il titolo e/o l’onorificenza di “saggio”. Il medico degli obesi e delle magrezze è diventato a 72 anni un saggio sul campo.

Dalla natia Benin arriva il nuovo titolo: IL PATRIARCA.

Vorrei che tutta la famiglia di Rivalta di Torino e il popolo delle obesità e delle magrezze del Bel Paese partecipino a questa bellissima onorificenza come hanno partecipato a questo bellissimo anniversario.

Laudetur Jesus Christus.

 

 

Dr. Mathias Christian Zohoungbogbo

 

Rivalta di Torino, 27 febbraio 2013

Allegati:

Zohoungbogbo le patriarche   26/02/2013

Zohoungbogbo il patriarca       26/02/2013

 

http://www.giornaledellasalute.it/wp-content/uploads/2013/02/130226-A-LETTERA-DI-MARCEL-ZOHOUNGBOGBO-FRANCESE.doc

 http://www.giornaledellasalute.it/wp-content/uploads/2013/02/130226-A-LETTERA-DI-MARCEL-ZOHOUNGBOGBOIL-PATRIARCA-IN-ITALIANO.doc

 

 

 

Voi cosa ne pensate?

Scritto il 06 Febbraio 2013 da giornalesalute

Merita farvi conoscere il pensiero della paziente Giustina Sansolini.

Voi cosa ne pensate?

 

 

“Signore/i pazienti del dott. Zohoungbogbo finchè scriviamo qui… non succederà mai niente, se veramente vogliamo dare una mano al ns dott. ma più di tutto a noi stessi facciamo qualcosa. Ho pensato di comprare con l’aiuto di tutti voi una pagina di un quotidiano del nord il più letto….un giornale del posto di questa maledetta procura, e dedicare una pagina alla nostra cura….a mò di spot pubblicitario elettorale. Se non solleviamo questo velo pietoso….fra qualche anno saremo ancora qui a fare complimenti che pur sempre complimenti rimangono!!!”

Ps: si accettano suggerimenti

 

Il dibattito è aperto.

 

 

Dr. Mathias Christian Zohoungbogbo

 

 

Rivalta di Torino, 06 febbraio 2013

 

 

Lettera di una paziente

Scritto il 31 Gennaio 2013 da giornalesalute

Dist.mo Dott. Christian

Questo mio scritto nasce dal desiderio di ringraziarLa per le cure e le attenzioni prestatemi.

Generalmente il rapporto medico/paziente si basa sulla fiducia reciproca intesa come volontà del malato nel seguire le indicazioni mediche che sono il frutto di competenze e professionalità acquisite sul campo e poi elargite al malato.

Capacità e abilità di cui io ho fruito.

Capacità deontologica che ha saputo travalicare il settore prettamente medico per estendersi anche nella sfera umana, infatti quando vengo nel suo studio so di incontrare una persona che coglie aspetti taciuti, paure e aspettative, con occhio attento e mirato.

Lei riesce ad essere autoritario e autorevole; sono questi gli aspetti che inducono a ritornare da Lei uniti alla certezza in un responso oculato, competente ed umano.

Colgo alle volte nelle sue parole accenni di amarezza, di sconforto in seguito a vicende legali che ho difficoltà a comprendere data la mia inadeguatezza in quel particolare campo.

Vorrei,  se permette, consigliarLe di considerare queste tribolazioni una sorta di rovescio della medaglia; quasi come un “pedaggio obbligato” del suo successo professionale.

Vorrei che Lei “guardasse” i pazienti che affollano il suo studio e traesse dalla loro numerosità la forza e la soddisfazione del suo cammino professionale.

Sperando di non aver abusato del suo tempo e di confidenza, Le auguro ogni bene.

 

Treviglio, 28 gennaio

 

Una paziente

Ronchi Cecilia

 

PAZIENTE … ALZA LA TESTA. I DIRITTI SONO I TUOI!

Scritto il 19 Giugno 2012 da giornalesalute

                       PAZIENTE…ALZA LA TESTA!

                          I DIRITTI SONO I TUOI!

 

 

E’ poderoso il titolo del cittadino-paziente che conosce i suoi diritti e li fa rispettare.

Intanto può pretendere il rispetto degli articoli della Carta Costituzionale che garantiscono la libertà di rivolgersi al medico di fiducia e di scegliere la cura cui sottoporsi. Il “consenso informato”, introdotto più recentemente per determinare il rapporto fra il sanitario e il paziente, rappresenta la definizione e l’esemplificazione di tale diritto.

Questo significa che un malato – qualunque malato – ha l’opportunità di decidere chi, come e quando lo potranno curare. Nessuno può influenzarlo e, di fronte alle scelte motivate del cittadino-paziente, nessuno può obiettare nulla.

E’ accaduto che alcuni si siano rivolti al magistrato perché, con sentenza, venisse certificato il loro diritto – diritto, appunto … – di essere curati come desideravano. Procedura inusuale, certo, ma sufficientemente consolidata.

L’intervento dei giudici è avvenuto per i pazienti che chiedevano di essere curati con il cosiddetto “metodo Di Bella”. In più occasioni, i collegi giudiziari hanno accolto le pretese dei malati che avevano scelto quella terapia per se stessi, nonostante la comunità scientifica avesse espresso, a riguardo, ampie riserve e nonostante la sperimentazione ne avesse dimostrato l’inefficacia.

Più recentemente, il giudice ha fatto prevalere la volontà di una donna ligure che ha impedito al chirurgo di amputarle la gamba, anche se quel rifiuto la condannava irrimediabilmente a morte.

E, ancor più clamoroso, il “caso Englaro” dove il desiderio della paziente (una ragazza in coma irreversibile) è stato accolto “per interposta persona”. Il padre della persona malata ha assicurato che la figlia, quando era in grado di intendere e volere, aveva inequivocabilmente espresso la volontà di non essere mantenuta artificialmente in vita.

Le decisioni della magistratura hanno mostrato che la volontà del paziente prevale anche rispetto a consuetudini consolidate in materia medica e scientifica.

Deve valere anche per i pazienti in cura dal dottor Christian Zohoungbogbo…

 

Dr. Lorenzo Del Boca

 

DSC00054

i pazienti colpevoli?

Scritto il 23 Aprile 2012 da giornalesalute

I PAZIENTI COLPEVOLI?

 N. 7804/04 R.G. N.R.

N. 1009/11 R.G. T.L.P.

 Il TRIBUNALE DI TORINO

Sezione del Riesame

 riunito in camera di consiglio in funzione di organo istituito ex artt. 309, 310, 324 c.p.p. nelle persone dei dott.

 Cristina DOMANESCHI                                             Presidente

Ivana PANE                                                                 Giudice est.

Sonia SALVATORI                                                      Giudice

 ha pronunciato la seguente

ORDINANZA

OMISSIS

Si aggiunga che, come sottolineato dal giudice monocratico, molte delle pazienti non obese esaminate a dibattimento si sono dichiarate soddisfatte dell’operato dell’appellante, onde sussiste il concreto pericolo che costoro continuino a rivolgersi al Dr. Zohoungbogbo perché continui a prescrivere loro il farmaco.

 OMISSIS

 Torino, lì 1.7.2011

Advertise Here